venerdì 29 aprile 2011

Panini per i golosi

....mmmhhhh che bontà questi panini, solo a scrivere la ricetta ho l'acquolina in bocca! Si tratta di quei panini che si adattano a mille condimenti...ad essere farciti con mille delizie dolci e salate...a quelle salse tipo maionese e ketchup che ad ogni morso trasbordano fuori!!! Il panino in sè, è semplice e neanche tanto ricco di grassi, ma fa venire in mente uno di quei piatti con cui farsi davvero del male...ahahahahahh...quindi si al panino!! Ma mettete un freno al palato che già così non resterà deluso.
Ingredienti:
250 gr di farina 00
250 gr di farina manitoba

40 gr di burro
300 ml di latte
20 gr di zucchero
10 gr di sale
1/2 cucchiaino di miele
latte per spennellare e semi di sesamo

In un pentolino intiepidire il latte e sciogliervi il miele e il lievito, lasciarli riposare per circa 10/15 minuti.
Setacciare le due farine e aggiungendovi poco alla volta il latte iniziare ad impastare. Aggiungervi poi lo zucchero semolato, il sale ed il burro ed impastare bene sino ad avere un impasto morbido ed elastico.
Lasciare lievitare coperto per circa 1 ora e mezza, poi riprendere l'impasto e sgonfiarlo un pò e fare le pieghe caratteristiche del pane (prima o poi farò un post fotografando passo passo le pieghe del pane).
Le avete mai fatte? Praticamente vi ritrovate con l'impasto un pò appiattito di forma circolare, dovrete allungare un pò questo cerchio e ripiegare la punta che si verrà a creare verso il centro,così facendo avrete creato alla vostra sinistra una nuova punta che dovrete ripiegare ancora verso il centro, proseguite così sino a completare l'intero cerchio. Vi sembrerà difficile ora nel leggere il procedimento ma vi assicuro che quando vi ritroverete a farlo sarà più facile di quanto immaginiate. L'impasto che avrà nuovamente una forma circolare, dovrà riposare per 20' per poi essere ripreso e tagliato a pezzi di circa 90 gr ma se volete abbondare anche 120 gr vanno bene.
Una volta formati, i panini, dovranno fare una seconda lievitazione, vi consiglio perciò di disporli già su una teglia ricoperta con la carta da forno. Mi raccomando ben distanziati perchè con la seconda lievitazione e poi in cottura, aumenteranno ancora di volume.
 Pennellare con un pò di latte tiepido e spolverare con i semi di sesamo, farli lievitare per ancora un ora, infine infornare a forno preriscaldato e cuocere a 190° sino a doratura.
Buon appetito!!

pennette al salmone

Un piatto veloce, semplice ma gustoso e di sicura riuscita. Io lo faccio così come da ricetta ma in estate per renderlo un piatto un pò più fresco ci aggiungo dei pomodorini tagliati a spicchi.
Ingredienti per quattro persone:
400 grammi di pennette rigate
200 grammi di salmone affumicato
erba cipollina
prezzemolo
panna al salmone
burro


Nel frattempo che preparate il condimento, mettere a bollire l'acqua ,poco salata, per cuocere le pennette. Sciogliere il burro e farci soffriggere leggermente un pò di cipolla o l'erba cipollina. Aggiungere il salmone tagliato a pezzettini e lasciar cuocere pochi minuti, aggiungervi poi la panna e a fuoco spento il prezzemolo fresco tritato.
Scolate la pasta al dente e mantecate con la salsa precedentemente preparata.

Risotto fave piselli e pecorino

Ed ora una ricetta di stagione, tra poco inizieranno le prime raccolte di favette e piselli con i quali è possibile fare degli ottimi primi e non solo dei contorni.
Io purtroppo non posso mangiare le fave, ho detto purtroppo, ma non avendole mai assaggiate, non so dirvi se davvero mi perdo qualcosa di davvero delizioso....voi che dite?
Comunque devo dire che la versione con i soli piselli non è male comunque.
Ecco gli ingredienti per circa 4 persone:
250 grammi di riso
100 grammi di piselli già sgranati 
100 grammi di fave già sgranate
1 scalogno
50 grammi di formaggio tra pecorino e parmigiano
1/2 bicchiere di vino bianco
brodo di verdure
olio evo
sale e pepe

Sbollentare piselli e fave, in acqua bollente salata per circa 3 minuti. Tritare lo scalogno e farlo soffriggere, a fuoco piuttosto basso, in 2 o 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva. Unire il riso e farlo tostare per alcuni minuti, poi bagnare con il vino bianco e lasciare evaporare. Aggiungere il brodo poco alla volta, mano a mano che viene assorbito, e unire a metà cottura fave e piselli.
A cottura ultimata, lontano dal fuoco, mantecare con una noce di burro e una manciata di parmigiano e servire con qualche scaglia di pecorino.

La parigina

Ecco qua una variante della pizza che io amo: La parigina. Cos'è direte voi, una pizza o un calzone?  Non saprei come definirla, perchè effettivamente ha due basi di pasta, una di pasta per pizza e una base di pasta sfoglia.
Ingredienti:
base per pizza
1 rotolo di pasta sfoglia
400 grammi di pomodori pelati ben sgocciolati e frullati
150 grammi di prosciutto cotto
300 grammi di provola asciutta o mozzarella ben sgocciolata
olio evo
sale e pepe
Prepariamo per prima cosa la base per la pizza, ecco la mia ricetta base, http://vanillachocolate-irene.blogspot.com/2011/04/la-pizza.html.
Lasciate lievitare la pasta per almeno due ore, stendetela poi su una teglia oleata e lasciatela lievitare ancora sino a che il forno non sarà ben caldo. Dopodiché stendete sulla pasta una parte dei pelati conditi con olio, sale e pepe, proseguite poi con uno strato di cotto e uno di provola o mozzarella, poi distribuite il resto del sugo e coprite con la sfoglia bucherellata e chiudete bene i bordi così da non far fuoriuscire durante la cottura il ripieno.
Spennellate la pasta sfoglia con un tuorlo leggermente sbattuto, cuocete a 200° per 30'/35' circa.
Se dovesse la pasta colorarsi un pò troppo, potete coprirla con un foglio di carta alluminio e fare proseguire la cottura.
A cottura ultimata, lasciar raffreddare qualche minuto e poi tagliare a fette e servire.

giovedì 28 aprile 2011

La Pizza

La Pizza. Si sentono tante di quelle ricette in giro, con mille varianti che c'è da impazzire. Devo dire che fino a qualche tempo fa, era per me una montagna insormontabile, veramente, sempre un fallimento. In base al disastro  ottenuto davo le colpe alla fretta nel fare l'impasto o al cattivo forno...beh non mi sono persa d' animo e guardandomi in giro nel web sono stata ricompensata e ho trovato un paio di ricette, che pubblicherò sicuramente, perchè finalmente ho ottenuto degli ottimi risultati.
Iniziamo con una ricetta classica sia negli ingredienti, che nel procedimento, ma non per questo meno buona.
Ingredienti:
700 grammi di farina 
1 cubetto di lievito di birra fresco
50 grammi di olio di oliva
sale circa 10 grammi
200 ml di acqua tiepida
150 ml di latte 
per condire la pizza della foto ho utilizzato passata di pomodoro, mozzarella fresca e prosciutto crudo.
Impastare la farina con gli altri ingredienti, dopo aver fatto sciogliere il lievito nell' acqua tiepida.
Lavorare bene l' impasto e far lievitare per almeno due ore. Dopo di che stendere la pasta  e condire con tutto ciò che più vi piace.
Cuocere in forno preriscaldato, a 250 gradi ventilato, per almeno 15 minuti (dipende dal forno) e comunque sino a cottura e croccantezza desiderata.

Seadas

Ho detto già in un post precedente che cibo e amore camminano sulla stessa strada, in questo caso parlo dell'amore per la mia terra, la Sardegna, un isola, un paradiso.
Pubblicherò spesso ricette caratteristiche, perchè ci sono dei piatti davvero favolosi. Oggi è il turno delle Seadas, un dolce per tradizione, ma che in casa mia diventa, accompagnata da una buona insalata, un vero pasto completo.
Partiamo dalla scelta del formaggio, la ricetta originale prevede l'utilizzo di un  pecorino sardo freschissimo che è lasciato inacidire per un paio di giorni. Ma devo dire che vi sono delle varianti con le quali si ottiene comunque un ottimo risultato, vi suggerisco in alternativa, di usare un formaggio vaccino fresco o anche la provola fresca.
Ingredienti per la pasta:
500 gr di semola rimacinata del Molino Chiavazza http://www.molinochiavazza.it/
3 uova intere
poco meno di mezzo bicchiere d'acqua tiepida
2 cucchiai rasi di strutto
un pizzico di sale
Ingredienti per il ripieno:
500 gr di formaggio freschissimo
la scorza gratuggiata di mezzo limone
un pizzico di sale
un cucchiaio di farina
Impastare la farina con le uova,poi aggiungere poca alla volta l'acqua tiepida in cui avrete fatto sciogliere il sale. Aggiungere poi lo strutto e lavorare fino al suo completo assorbimento. Diciamo che sulla quantità dello strutto si va un pò a gusto, infatti non è un ingrediente indispensabile ma rende la pasta friabile e a me piace, preferisco mangiarle una volta ogni tanto, ma saporite. Coprite la pasta con un telo e lasciatela riposare qualche minuto. Nel frattempo preparate il ripieno: gratuggiate il formaggio e mescolatelo alla scorza del limone, alla farina e al pizzico di sale.
Adesso si può iniziare a stendere la pasta, creando due dischi di almeno quindici centimetri di diametro, io a volte faccio anche venti/ventidue, ma diciamo che qui potete davvero scegliere voi la grandezza, l'importante è che una volta che vi adagiate il formaggio,  nei bordi avanzi un centimetro e mezzo di pasta indispensabili, dopo la sovrapposizione del secondo disco, per una chiusura corretta. Sigillate bene i dischi e poi ritagliateli con una rotellina taglia-pasta dentellata.

Friggete le seadas in olio ben caldo (io uso quello di semi), ma non troppo la pasta deve cuocere ma non bruciare; giratele solo quando vi rendete conto che la base è ben cotta. Scolatele su carta assorbente e servitele ben calde cosparse di zucchero o miele.
Un ringraziamento al Molino Chiavazza che a voluto dare un contributo alla realizzazione di questa ricetta, fornendomi la semola rimacinata, una farina a grana fina che mi ha permesso di ottenere una pasta omogenea ed elastica adatta alla prepazione delle Seadas.

martedì 19 aprile 2011

tasca di vitello ripieno

Dopo le ricettine dei dolci, ecco un' altra passione della mia famiglia: la Carne, con la C maiuscola, perchè grazie al lavoro di mio marito (macellaio) abbiamo sempre a disposizione ottima carne. A tanti la carne non piace perchè secondo me cucinano sempre la solita fettina o il classico arrosto al forno.
Questa che vi illustro adesso, secondo me, verrà apprezzata anche da chi non adora la carne, perchè preparata così diventa un piatto gustoso. E' un piatto che potrete mangiare spesso, durante la stagione dei piselli ma che volendo potrete preparare tutto l'anno utilizzando quelli surgelati.
Provatelo è davvero buono, magari accompagnato da delle calde patate lessate, oppure in modo più ricco e fantasioso da una salsa.
Ingredienti:
600 grammi di spinacino di vitello tagliato a tasca
800 grammi di piselli
120 grammi di prosciutto cotto tagliato a listarelle
100 grammi di ricotta
60 grammi di parmiggiano grattugiato
40 grammi di burro
1 uovo
3 cucchiai di olio evo
1/2 mezzo bicchiere di vino bianco
1 bicchiere di brodo
prezzemolo, rosmarino e salvia
sale e pepe

Prima di tutto lessare i piselli in acqua bollente e leggermente salata.
In una ciotola amalgamare i seguenti ingredienti: la ricotta, l'uovo, il parmigiano, un pizzico di sale e di pepe ed il prezzemolo. Aggiungete poi i piselli ed il cotto e farcite la tasca. Ora bisogna passare alla chiusura, l'ideale sarebbe cucirlo, ma vi assicuro che vanno bene anche gli stuzzicadenti che impediranno al ripieno di fuoriuscire durante la cottura.
In una pentola rosolate la carne con il burro, l'olio e gli aromi, poi bagnatela con il vino e sfumare. Salate e pepate e infornate a 190°C per 25'.Bagnate con il brodo e cuocete ancora 20 minuti circa.
Sfornate e una volta intiepidito, tagliate lo spinacino a fette e, servite accompagnato anche da un ottimo purè di patate.

....e lo chiamavan Bombolo!

Ed ora se riesco subito veloce veloce metto la prima ricetta a richiesta. Pochi sanno di questo nuovo blog, ed essendo la prima volta posso dirvi che è davvero una bella sensazione.
Dal titolo avete capito di che ricetta si tratta??? ma di  BOMBOLONI.
Ma non di bomboloni qualunque, ma di quelli di cui parla quella canzoncina "Era alto così, era grosso così, lo chimavan bombolo.Si provò di ballar, cominciò a traballar, fece un capitombolo" ahahahaaah che carina, ma senza scherzi vi assicuro che verranno belli alti e soffici.
So che di ricette c'è ne sono tante in giro, e anche io più avanti ne pubblicherò altre versioni, sempre collaudate, ma per il momento ho scelto di pubblicare questa perchè oltretutto non contiene uova, così anche gli intolleranti potranno gustare queste delizie.
Non ci credete? Eccone una foto appena pronti:
meglio che non vi faccia vedere quella scattata dopo dieci minuti....piatto vuoto..
 Ingredienti:
200 grammi di farina 00 del Molino Rosignoli
200 grammi di farina manitoba del Molino Rosignoli http://www.rosignolimolini.it/
70 grammi di zucchero
50 grammi di burro
110 ml di acqua
120 ml di latte
10 grammi di lievito di birra fresco
la buccia grattugiata di un arancia
1 bustina di vanillina
6 grammi di sale
1 tuorlo
Per prima cosa fate sciogliere il lievito nell'acqua tiepida e aggiungetevi 100 grammi di farina presi dal totale e fate riposare coperto con la pellicola per circa 1 ora.
Vi consiglio se l' avete di usare una planetaria, perchè sopratutto con questa ricetta vi è di grande aiuto, se non ne avete una in casa utilizzate un contenitore capiente, versandoci il preimpasto che avevate messo a riposare, al quale aggiungerete tre cucchiai di farina e poi il tuorlo e a suo completo assorbimento la metà dello zucchero. Poi altri tre cucchiai di farina e il restante zucchero, lavorare un pò l'impasto e poi alternare latte e farina fino a completo esaurimento della dose ed infine il sale. Lavorare bene l'impasto, che ora sarà pronto ad accogliere la vaniglia, la scorza d'arancia e per ultimo il burro aggiunto a pezzetti e poco alla volta.
Ora se avete impastato a mano, arriva l'ultimo sforzo, dovrete lavorare con energia sino ad avere un composto lucido ed elastico e assolutamente non appiccicoso. A questo punto dovrete mettere l'impasto ben coperto a lievitare per quasi due ore.
Trascorso il tempo di prima lievitatura, dovrete sgonfiare un pò l'impasto e dovrete fare le caratteristiche pieghe del pane. Le avete mai fatte? Praticamente vi ritrovate con l'impasto un pò appiattito di forma circolare, dovrete allungare un pò questo cerchio e ripiegare la punta che si verrà a creare verso il centro,così facendo avrete creato alla vostra sinistra una nuova punta che dovrete ripiegare ancora verso il centro, proseguite così sino a completare l'intero cerchio. Vi sembrerà difficile ora nel leggere il procedimento ma vi assicuro che quando vi ritroverete a farlo sarà più facile di quanto immaginiate.
L'impasto che avrà assunto nuovamente una forma circolare, dovrà riposare per circa 45' coperto con la pellicola; dopo di che spianate l'impasto ad uno spessore di circa 1cm e 1/2 e tagliate i bomboloni con un coppa pasta o con il collo di un bicchiere, coprite con la pellicola e fate lievitare ancora un ora, a questo punto friggete in olio ben caldo.
Sapete, io non ho in casa un termometro adatto ma ho un metodo semplicissimo per capire quando l'olio è abbastanza caldo, avrete sicuramente anche voi un mestolo di legno, quando vi sembra abbastanza caldo immergetevi il manico e quando vedrete che inizia a sfrigolare, ecco questo è il momento giusto per immergere, pochi alla volta, in olio alto, i vostri bomboloni. Mi raccomando dovranno cuocere lentamente ma non troppo, dovranno perciò scurire lentamente.
Un consiglio, immergendoli nell'olio abbiate l'accortezza di farlo dal lato che si trovava a contatto con la pellicola.
Un ultimo suggerimento, poi vi lascio alla vostra preparazione, quando copperete i bomboloni si verranno a creare inevitabilmente dei ritagli, il mio consiglio è di reimpastarli e farli riposare 10' prima di proseguire la coppatura, vi assicuro che il risultato sarà decisamente migliore.
Per fare i bomboloni, come avrete visto nell'elenco degli ingredienti vi suggerisco di utilizzare due farine "speciali", cioè delle farine la cui miscela è studiata per determinate preparazioni. Io ho usato quelle fornitemi, dal Molino Rosignoli, che appunto produce svariati  prodotti con una qualità superiore, ma che nella realizzazione di questo dolce ho voluto miscelare per dar forza alla lunga lievitazione. Avendoli provati posso dirvi che si tratta di farine che assorbono una buona quantità d'acqua che permette di ottenere un impasto più resistente e tenace.

lunedì 18 aprile 2011

Friabile.

All'incirca una settimana fa qualcuno ha detto "La famiglia è divenuta friabile come i valori di tanti che la mettono in piedi."...una frase che dovrebbe farci riflettere!!
Friabile.Sapete, credo di non aver mai sentito quest'aggettivo assocciato a qualcosa che non fosse un dolce...e devo dire che nella mia mente questa piccola parola ha portato un pò di pensieri. Vi immagino a ridere di quel che dico, ma veramente un aggettivo qualificativo...eh che qualità!!! che descrive la perfetta riuscita di una crostata, o di favolosi biscotti al burro che si sciolgono in bocca...e che fa tornare alla mente dolci sapori.....può essere associato ad una cosa così importante come la Famiglia...i Valori.....e non di certo per sottolinearne una qualità, ma anzi per descriverne un difetto???....e che difetto!!!...non so a voi ma a me fa riflettere...
Bhe che ne dite di scacciare i brutti pensieri e preparare una crostata friabile alla marmellata o alla frutta, da mangiare stasera, dopo cena con il resto della famiglia...un piccolo ingrediente per renderla solida e stabile.
Ingredienti:
200 grammi di burro
400 grammi di farina 00
200 grammi di zucchero semolato
1 tuorlo
1 uovo
la scorza grattugiata di 1/2 limone
1 bustina di vanillina
1 pizzico di sale
Togliere dal frigo il burro e farlo ammorbidire a temperatura ambiente.Su un piano da lavoro fare la classica fontana e riporre al centro lo zucchero,il burro tagliato a pezzetti,il tuorlo e l'uovo,la scorza del limone,la vanillina e il pizzico di sale.

Impastare e amalgamare bene il tutto rapidamente in modo da non far scaldare troppo l'impasto e quindi sciogliere il burro.Infatti se il burro si sciogliesse non otterrete più una pasta friabile ma una pasta elastica.
Formate una palla che avvolgerete nella pellicola e lascerete riposare in frigorifero per all'incirca 30'.
Dopo di chè spolverate di farina il piano di lavoro e il mattarello e stendete l'impasto in una sfoglia.
Direte quanto deve essere spessa? io direi 0,5 cm se si cuoce il solo impasto; più sottile se va in forno già farcita e un pò più spessa se vorrete farne dei biscotti.
Cuocere in forno pre-riscaldato a 180 gradi per 20 minuti.

sabato 16 aprile 2011

Pan di Spagna

Dopo la prima ricetta dedicata all'Amore della mia vita pensavo fosse utile postare un pò di ricettine classiche sugli impasti base, cioè quegli impasti dai quali poi si parte per la realizzazione di una determinata torta piuttosto che di un dolce tradizionale.
Chi è che non ha mai mangiato una bella torta fatta la domenica dalla mamma? Io direi che nella maggior parte dei casi si trattava di un soffice pan di spagna infatti nei ricordi di infanzia rimane uno dei dolci che le mamme sanno fare divinamente!
Ecco qua la ricetta senza lievito:
6 uova
180 grammi di zucchero semolato
75 grammi di farina 00
75 grammi di fecola di patate
1 pizzico di sale
la scorza grattugiata di mezzo limone
1 bustina di vanillina
La preparazione è piuttosto semplice,anche se occorre fare attenzione alla cottura ed alcuni piccoli accorgimenti. Il trucco per la perfetta riuscita sta nel montare a lungo le uova (intere) e lo zucchero con un pizzico di sale (circa 20 minuti).
Io non credo che le nostre mamme avessero la planetaria e forse neanche le fruste elettriche e mi domando come facessero a farlo così buono...ma noi che possiamo chiedere aiuto a questi piccoli elettrodomestici...usiamoli!!!!!!!
Per capire quando il composto è pronto usiamo la frusta come fosse una penna e scriviamo con il nostro impasto, che appunto non dovrà affondare.
Aggiungiamo poi lentamente la farina e la fecola setacciate e mescoliamo con un cucchiaio di legno facendo un movimento dal basso verso l'alto, che sia rapido ma delicato.
Versare il composto così preparato in una teglia, imburrata e leggermente infarinata, del diametro di circa 26 cm.
Infornare a 160 gradi per circa 40 minuti.
Mi raccomando è molto importante che non apriate il forno prima che siano trascorsi 30', a quel punto proseguite la cottura con lo sportello socchiuso, tenuto aperto da un cucchiaio di legno che permetterà all'umidità in eccesso di fuoriuscire facendo ultimare la cottura nel modo ideale.
Al termine della cottura lasciare nel fuoco spento affinchè raffreddi lentamente e poi capovolgere la torta su una gratella e far completare il raffreddamento prima di un eventuale guarnizione.

I pasticcini al cocco di Andrea

Ed ecco subito una ricettina di dolcetti al cocco morbidi morbidi che hanno due ottime qualità da non trascurare: sono ottimi e sopratutto velocissimi da fare.
Vi dirò che la mia bimba Andrea ne va matta...fosse per lei non dovrebbero mai mancare in casa.
Ecco gli ingredienti necessari per fare all'incirca 13/15 pasticcini:
100 grammi di zucchero semolato
100 grammi di farina di cocco
3 albumi
40 grammi di farina 00
cioccolato fuso per guarnire

In un pentolino mettere gli albumi e lo zucchero e scaldare a fuoco lento, mescolando continuamente sino a che lo zucchero non si è sciolto completamente. Dopo di che aggiungere il cocco tutto in una volta, mescolare e togliere dal fuoco e far amalgamare il tutto.Aggiungere la farina e lasciar riposare.
Nel frattempo accendete il forno a 180 gradi.
Quando l'impasto si è raffreddato cominciare a fare i pasticcini, magari aiutandovi con un cucchiaio, facendo delle palline che abbiano all'incirca la stessa dimensione e riporli su una teglia ricoperta da carta da forno o direttamente nei pratici pirottini.
Cuocere all'incirca per 15 minuti fino a doratura.
Un consiglio: lasciateli raffreddare un attimo prima di staccarli dalla carta da forno così eviterete di romperli.
Una volta che si sino raffreddati potete decorare con del cioccolato fuso che li rende davvero invitanti.
E poi Buon Assaggio!

Perchè Vaniglia&Cioccolato?

Mi sono ritrovata a pensare, voglio un blog tutto mio, ricco di ricettine semplici semplici, poi ho iniziato ad organizzarlo nella mia mente ma mi son fermata a riflettere sul fatto che fosse il caso prima scegliere un nome che lo descrivesse..e sopratutto mi descrivesse....e allora perchè non scegliere "vanilla&chocolate"..mi riportava tante cose alla mente..simbolo della felicità di una storia d'amore di tutti i giorni raccontata in un romanzo di Sveva Casati Modignani (letto tempo fa), da cui poi è stato tratto un film con i bellissimi MariaGrazia Cucinotta e Joaquin Cortez...ma anche ripieno cremoso di certi grossi bignè napoletani....e poi diciamola tutta io adoro il cioccolato fondente, con quel suo gusto amaro e deciso, e che dire della contrapposizione col dolce della vaniglia....il massimo del piacere!!!
E poi pensandoci bene c'è un grosso legame tra amore e cucina, in entrambi i casi con ingredienti semplici ma con un pò di fantasia si riesce ad ottenere delle cose davvero speciali....infatti se paragoniamo la vita ad un dolce e si seguono i soliti ingredienti si farà di certo la torta ma si saprà già che gusto avrà, gli altri la assaggeranno,aprezzeranno ma dimenticheranno presto...ci vuole un pizzico di fantasia e genialità in modo che essa non muoia con l'ultimo assaggio. 
Così vedo la cucina, così vedo la vita e così vedo l'amore....e allora che "Vanilla&Chocolate" sia....