sabato 17 dicembre 2011

Gulurgiones

Altra dedica alla mia Terra, il mio paradiso, che ha una grande tradizione culinaria. Un primo piatto che è anche un piatto unico, tanto è il ripieno e il ragù di accompagnamento.
Gli ingredienti per la pasta sono farina, uova, acqua e sale. Sulla quantità della farina, beh c'è da dire che noi ci andiamo piuttosto pesanti, quando si preparano nelle nostre famiglie se ne fa una certa quantità, per darvi un indicazione posso dirvi che per ogni chilo di farina dovrete usare un uovo.
Per il ripieno, gli ingredienti sono:
800 grammi di farina dei Molini Pivetti
500 grammi di formaggio ( 300 di pecorino fresco-200 di provola)
500 grammi di patate
1/2 spicchio d'aglio
un ciuffetto di menta fresca tritata
in questo caso ho cercato di fare una proporzione corretta, la dose della ricetta della nonna, per farvi capire  l'abbondanza nella preparazione, parte da 5 kg di farina, che porta ad una produzione di circa 300 pezzi.
Vi suggerisco di procedere con la preparazione, preparando per primo il ripieno. Fate bollire le patate e quando sono ancora calde, pelatele e passatele nello schiacciapatate. Anche il formaggio va tritato, possibilmente in un tritacarne, se non ne possedete uno potrete usare una grattugia, sconsiglio il robot da cucina. Passate ora ad amalgamare tutti gli ingredienti ( non aggiungete sale al ripieno, la sapidità del pecorino sarà sufficiente), aggiungendo alle patate il formaggio e la farina.
Sulla preparazione della pasta ormai ci andiamo alla cieca, mettere nell'impastatrice nell'ordine, la farina, l' uovo (se dovrete usarne più di uno, cercate di farli  incorporare bene uno alla volta) poi aggiungete l' acqua a filo sino ad ottenere un bel panetto omogeneo, risultato garantito dalla farina inviatami gentilmente dai molini Pivetti, http://www.molinipivetti.it/  si tratta di una farina milleusi, carica di genuinità adatta a questa ricetta della tradizione perché utilizza solo grani italiani. Il suo milleusi la rende indispensabile in cucina per la preparazione di mille piatti dolci o salati.
Fate riposare un pò la pasta e poi procedete a stendere delle sfoglie dalle quali dovrete ricavare dei cerchi con un coppapasta o se non lo avete in casa con una tazza, ponete al centro un pò di ripieno e procedete alla chiusura, stando attente a non lasciare all'interno dell'aria. Vi posto subito la foto che mette ben in evidenza la chiusura tradizionale a mano, che ricorda una spiga, di questi deliziosi gulurgiones, presto se riesco posterò un tutorial fotografico per insegnarvi a creare i "pesciolini" come li chiamava mia zia. Nel frattempo potrete anche usare un qualsiasi raviolatore.
Disponete i gulurgiones su un panno/vassoio infarinato. Fate cuocere in abbondante acqua bollente salata; aspettate che vengano a galla. Scolateli con la schiumarola, disponeteli su un piatto di portata in un unico strato, con sotto del sugo di pomodoro, o un delizioso ragù di carne e sopra del pecorino stagionato grattugiato.
So che tanti sardi troveranno qualche difetto in questa ricetta, ma si tratta solo di diverse usanze, ogni zona della Sardegna ha la sua ricetta, c'è chi non usa le uova per la pasta, c'è chi non usa l'aglio e tanto meno la menta, c'è chi mette poca farina nel ripieno, beh dai io ho messo la ricetta che piace a me! Spero piaccia anche a voi!



giovedì 15 dicembre 2011

Cornetti sfogliati

Quando vivevo al mio paese, adoravo fare colazione al bar della mia amica Daniela. Oltre ad una bella chiacchierata, trovavo una buona tazza di latte macchiato tiepido e delle favolose brioche calde.
Riaffiorano i ricordi..domenica mattina, è arrivato l'inverno, esci di casa che è freschetto, scendi dalla macchina e percorri il vialetto tra i pini, già intravedi l'interno del chioschetto...poca gente, tutti amici..tutto sa di casa...di famiglia. Varcando la porta ti pervade quel profumino delizioso di brioche appena sfornate, un aroma di caffè e tante tante risate.
Ad un certo punto cambi casa, un pò troppi km da percorrere ogni domenica per ritrovare quegli spazi, la vita cambia...è decisamente più frenetica, quei momenti ricavati per coccolarsi un pò a volte mancano.
Allora decido di provarci da sola a crearmi un bel risveglio per la domenica mattina, cerco un pò in giro e trovo questa ricetta, l'immagine di quei deliziosi croissant mi fa venir voglia di mettermi subito all'opera.
Ingredienti:
250 grammi di farina manitoba molino rosignoli
http://www.rosignolimolini.it/
250 grammi di farina 00 molino rosignoli
75 grammi di zucchero
75 grammi di burro
5 grammi di sale
2 uova
buccia grattugiata di un limone e se vi piace anche di arancia
120 grammi di acqua
20 grammi di lievito di birra fresco
200 grammi di burro per la sfogliatura
Hanno bisogno di una lievitazione lenta ( ma se leggete tutto il post troverete qualche trucchetto!!!) ma vi garantisco che il risultato è davvero eccezionale. La sera fate sciogliere il lievito nell'acqua tiepida e lasciate riposare, nel frattempo, setacciate le farine e riponetene i 2/3 nell'impastatrice, ora potete aggiungervi l'acqua con il lievito disciolto e iniziate ad impastare. E' ora il momento di unirvi un uovo e procedere ad impastare sino a totale assorbimento, quindi procedete con il secondo uovo e quasi tutta la farina (tenetene solo un paio di cucchiai) e lo zucchero. Continuate ad impastare sino ad avere un impasto sodo ed elastico, aggiungere ora il sale e poco alla volta il burro a pezzetti che avrete fatto ammorbidire, poi è la volta delle bucce grattugiate degli agrumi ed infine la farina rimasta. Lavorare ancora l'impasto per una quindicina di minuti, poi ponete l'impasto in una ciotola e coprite con la pellicola e riponetela in frigo per 8/10 ore circa.
Il mattino dopo, togliete dal  frigo i 200 grammi di burro che serviranno per la sfogliatura, e ponetelo tra due panni bagnati con dell'acqua molto fredda e poi ben strizzati, lasciatelo riposare così per circa 30 minuti.
A questo punto, burro ed impasto, dovranno avere all'incirca la stessa consistenza. Dovrete stendere l'impasto creando un quadrato, ora modellate il burro creando un altro quadrato che posto al centro del precedente, lasci una cornice di circa 4 cm.
Ora sollevate uno ad uno i quattro lembi non coperti dal burro, ripiegandoli sul burro stesso e coprendolo totalmente, fissateli leggermente in modo che nelle fasi successive il burro non fuoriesca. Come vedete avrete riottenuto un altro quadrato, che dovrete allungare per poi ripiegarlo a libro su se stesso come fareste per fare la pasta sfoglia, riponetelo coperto con la pellicola in frigo per 30' a circa 6 gradi.
Ripetete la stesura e la piegatura e riponete ancora in frigo per 30' per altre due volte. Ora potrete stendere l'impasto in un lungo rettangolo, che dividerete in tanti triangoli con base di circa 10 cm.
Al centro della base, praticate un piccolo taglio di circa 1 cm, procedete ad arrotolare su se stessa la pasta creando i cornetti. Un suggerimento mentre procedete in questa fase cercate di allungare un pò la pasta, perchè più lungo è il triangolo, più giri si faranno e più bello sarà il croissant.
Altro suggerimento fate in modo che la punta si trovi sotto così non si solleverà tanto nella successiva fase. Dopo aver arrotolato il cornetto, curvate leggermente le punte laterali verso di voi.
Ora potete disporre i cornetti su una teglia foderata di carta da forno e coprirli con la pellicola, fate lievitare per circa 3 ore (non andate oltre), pennellateli con un uovo sbattuto e spolverateli di zucchero.
Cuocete in forno a 220° per 5 minuti poi passate a 180° per altri 10 minuti circa, o comunque sino a doratura. Fateli raffreddare su una griglia.
Che dire anche in questo caso la farina offertami dal Molino Rosignoli ha dato degli ottimi risultati, devo dire che io mi trovo sempre meglio nella miscela delle due farine, mi sembra che si ottenga un impasto più compatto ed elastico allo stesso tempo, vedrete andranno a ruba, ma se per caso dovessero avanzare posso assicurarvi che il giorno dopo scaldati un attimo sono ancora più buoni!!
Volendo potrete farli nell'arco di una giornata, basta ridurre il tempo di riposo in frigo a 4 ore, oppure potrete formare i cornetti e senza procedere subito alla cottura, potrete disporli su carta forno su una teglia  e farli congelare, una volta congelati potrete trasferirli in un sacchetto per alimenti, quando si vorrà cuocerli basterà tirarli fuori dal freezer 5 ore prima e disporli su una teglia e poi procedere alla cottura come vi ho descritto poco fa.

Pizza a lievitazione lenta

Ecco vi immagino davanti allo schermo, già imbronciate a leggere questo post. Mi sembra di sentire una di voi che dice, ecco come rovinare la voglia di pizza fatta in casa. E invece vi sbagliate di grosso, tirate su il morale, il titolo è si realistico, ma il procedimento è veramente il più semplice che si possa immaginare. Fate il pranzo vi accomodate a mangiarlo, caffettino una cicca e via a fare la pizza, su su di corsa senza lagne vedrete che sarà super facile!!
Vi dò subito gli ingredienti così passiamo alla messa in pasta!
400 grammi di farina Molini Pivetti http://www.molinipivetti.it/
300 ml di acqua
2 cucchiai di olio evo
1 cucchiaio di fiocchi di patate
1 cucchiaino di sale e 1 di zucchero
10 grammi di lievito di birra fresco
Il primo passaggio è quello di far sciogliere nell'acqua tiepidina lo zucchero e il lievito.
Adesso armatevi di una grossa ciotola, scaraventateci dentro farina, i fiocchi, il sale, l'acqua preparata prima e per ultimo l'olio, mescolate velocemente senza lavorare l'impasto, ma solo il tempo necessario per amalgamare gli ingredienti..direi che due minuti sono più che necessari.
Fatto!
Direte come fatto...si si fatto, mettete l'impasto nel frigo sino a domani, all'ora del thé domani pomeriggio dovete ricordarvi di tirare fuori l'impasto dal frigo e lasciarlo riposare per due ore circa.
Ora solo un piccolo sforzo, stendete su una spianatoia l'impasto e dategli una forma rettangolare, fate le pieghe come per la pasta sfoglia, poi dividete in due pezzi, fate ancora una volta le pieghe e capovolgete l'impasto come per fare una palla, spingendo sotto le estremità.
Lasciate coperto con un panno umido per circa 20'.
Ungete due teglie di circa 25x30 cm. o anche due di diametro 30 cm. e stendetevi l'impasto, poi condite a piacere, fate riposare ancora il tempo necessario al forno di raggiungere la temperatura massima, poi infornate e cuocete a 250° ventilato (possibilmente, ma viene bene anche nello statico).
Si Ringraziano i Molini Pivetti, con Sede a Renazzo (Fe), per aver accettato la collaborazione con il blog, offrendomi gentilmente le loro farine, indispensabili nella dispensa della buona casalinga.

martedì 11 ottobre 2011

Muffin a basso indice glicemico

Esistono tantissimi tipi di diete, una si basa sull'indice glicemico degli alimenti. Ci sono categorie di persone, che devono stare molto attenti all'indice glicemico di tutto ciò che mangiano, sto parlando dei diabetici. Ho pensato perché non postare qualche ricetta anche per loro. Ho dato un occhiata in vari siti specializzati e ho visto che in alcuni si utilizza il fruttosio, in altri invece il dolcificante liquido. Io non sono di certo un'esperta e, non saprei consigliarvi quale è più adatta al vostro caso, ma se voi ne sapete più di me, postate qualche commento o suggerimento. Io vi rimando invece a questo sito che ho trovato davvero interessante http://www.diabetologia.it/tabella_alimenti/indice_glicemico_degli_alimenti.htm.
Procedendo con la ricetta vi dò subito gli ingredienti:
150 grammi di farina 00 (io ho utilizzato quella antigrumi del Molino Chiavazza)http://www.molinochiavazza.it/
2 uova
1 vasetto di yogurt magro
70 grammi di fruttosio
40 grammi di olio di semi di girasole
1 mela
la buccia grattugiata di mezzo limone
1/2 bustina di lievito per dolci
Far montare le uova con il fruttosio, e usando sempre delle fruste elettriche aggiungete l'olio, lo yogurt, la scorza di limone, la farina a cucchiaiate, la mela che avrete grattugiato o tagliato a pezzettini piccoli piccoli e per ultimo il lievito setacciato.
Ottenuto il composto potrete farne o 12 muffin come ho fatto io oppure un bel ciambellone (in questo caso vi suggerisco di utilizzare uno stampo per ciambella della capacità di 3/4 di litro). Cuocete in forno pre-riscaldato a 170° per 30' circa.
Come vedete dalla foto ho messo poco impasto perché provavo un nuovo stampo...ma in effetti l' impasto bastava per 6 bei grossi muffin che trasbordano al punto giusto...presto li farò ancora e metterò una nuova foto.
Per realizzare questa foto ho utilizzato la farina del Molino Chiavazza, si tratta di una grande azienda nata nel 1955 a Casalgrasso, in provincia di Cuneo, con un alto sistema di Qualità  aziendale  certificato secondo i requisiti della norma UNI  EN ISO 9001/2008 e gli standard internazionali BRC e IFS con la SGS Italia. Producono diversi prodotti per la realizzazione di ricette sia dolci che salate. Io per questa ricetta ho utilizzato la farina antigrumi, un prodotto ideale per la preparazione di pasta fresca, gnocchi ma anche dolci di vario tipo. Ringrazio il Molino Chiavazza di avermi dato fiducia fornendomi i loro prodotti, molto utili per far crescere il mio blog.
Un ulteriore ringraziamento va alla http://www.ecobioshopping.it/ 
che con i suoi eco-prodotti ci ricorda ogni giorno che possiamo prenderci cura della natura, con piccoli gesti quotidiani.

sabato 24 settembre 2011

Girelle o lumachelle

Mi sono ritrovata a dover preparare una serie di stuzzichini per una festa e non saper cosa fare di nuovo. Curiosando un pò ho trovato varie ricette, c'è chi le chiama lumachelle, chi girelle, dal nome si intuisce la forma ma non la bontà, per conoscerla perchè non le preparate insieme a me??
Avete due possibilità farle con la pasta sfoglia o con la pasta per pizza. In questo post, vi darò i passaggi per farle con la base della pizza, che risulta più rapida e comunque sfiziosa.
Ingredienti per la pasta:
500 grammi di farina 00 Rosignoli http://www.rosignolimolini.it/
300 ml di acqua tiepida
25 grammi di lievito di birra fresco
10 grammi di sale
3 cucchiai di olio extra vergine di oliva
1 cucchiaino di zucchero
Ingredienti per il ripieno:
250 grammi di Le fettine Inalpi http://www.inalpi.it/ita/index.php
125 grammi di pancetta coppata a fette
Preparate l'impasto come se doveste preparare la pizza, cioè sciogliete il lievito nell'acqua tiepida zuccherata e aggiungetela a filo alla farina, iniziando ad impastare. Aggiungete il sale e lavorate ben benino l'impasto; per ultimo aggiungete l'olio e lavorate ancora qualche minuto. Lasciate lievitare sino al raddoppio, all'incirca per due ore, poi dividete in due pezzi e stendete ad uno spessore di circa 1/2 cm.
Stendeteci su il ripieno lasciando un paio di cm. ai bordi, che verranno spennellati con dell'acqua che faciliterà la chiusura del rotolo, impedendo al ripieno di fuoriuscire. Arrotolate lasciando la chiusura verso il basso e fate lievitare ancora per 1 ora circa. Tagliate i due rotoli a fette di 2,5 cm e riponetele su una teglia foderata di carta da forno. Lasciate lievitare le fette per un altra ora e cuocete in forno caldo a 180° per circa 15 minuti.
Una volta che si sono raffreddate, se non le consumate tutte subito, potrete conservarle all'interno di un sacchettino di plastica per alimenti, si conserveranno qualche giorno.
Vi suggerisco anche qualche variante: io ne ho fatto qualcuna anche con il prosciutto cotto, sempre gradito ai bimbi. Ma potrete farne qualcuna vegetariana, ad esempio con i peperoni per un sapore più deciso, o con le zucchine, un pò più delicate.
Per la realizzazione di questa ricetta, mi sembra doveroso ringraziare il molino Rosignoli e la ditta Inalpi che mi hanno fornito la farina e le fette fresche per realizzare queste ottime girelle; tutti prodotti made in Italy, per una merenda o antipasto dal vero gusto Italiano.

Filoncini all' olio

Impastare che passione! Se un giorno mi verrà lo schiribizzo di scrivere un libro, credo che questo sarebbe il titolo. Non voglio neanche cercare sul web se già esiste un libro con tale titolo, perchè è talmente banale che qualcuno ci avrà pensato prima di me. Sarebbe un libro di raccolte di ricette prese qua e là. Io adoro fare mille impasti ma non sono mica così tanto temeraria ed esperta da andare per tentativi, al massimo potrei modificare una ricetta per adattarla alle mie esigenze, o al mio forno, ma niente più.
In fondo poi, credo che copiare da un autore sia plagio, mentre copiare da molti è fare ricerca; inoltre sul pane e la pasta fatti in casa ci sono numerose varianti e particolari procedimenti davvero interessanti, facendone un mix spesso si ottengono i risultati migliori.
Dovete sapere che fino a qualche anno fa, non mi riusciva neanche un impasto, ho mangiato delle cose durissime e non lievitate, che per carità...povero il mio stomaco, prima di gettare la spugna ho deciso di acquistare la macchina del pane. Devo dire che il risultato è ottimo, ma sempre di pane in cassetta si tratta. Quando lo preparavo, la mia casa veniva avvolta da un profumo travolgente, il profumo del pane fresco è una di quelle sensazioni che mettono davvero di buon umore. Ho perciò deciso di darmi un altra possibilità, ho acquistato una piccola impastatrice e mi sono rimessa all'opera, ottenendo dei risultati soddisfacenti. Era ora!!
Probabilmente un panettiere, con le sue attrezzature e ingredienti avrà un lavoro più semplificato sia nei modi che nei tempi, ma visto che il risultato è molto buono, credo valga la pena dedicarci qualche ora e godersi il premio finale.
Premetto che preferisco una lievitazione lenta con poco lievito, che quelle ricette che con tantissimo lievito fanno esplodere l' impasto in poco tempo, di conseguenza anche il procedimento sarà più elaborato, la pasta dovrà essere lavorata e curata, non mollata lì a lievitare. Il risultato vi assicuro è davvero diverso, non sarà soloun impasto bello alto ma sarà anche ben alveolato.
Ingredienti:
600 grammi di farina 0 del Molino Rosignoli http://www.rosignolimolini.it/
320 grammi di acqua
40 grammi di olio extra vergine di oliva
mezzo cubetto di lievito di birra fresco
8 grammi di sale fino
1 tuorlo di un uovo piccolo
Fate intiepidire leggermente l'acqua e scioglietevi il lievito di birra, lasciatelo riposare e nel frattempo sistemate la farina in una ciotola capiente o all'interno dell' impastatrice. Versatevi su, a filo, l'acqua e iniziate piano piano a mescolare. Aggiungete poi il sale e lavorate bene l'impasto.
Quando iniziate ad avere un impasto morbido, che anche a tirarlo non si spezza, aggiungete nel seguente ordine, il tuorlo e l'olio. Impastate per circa una ventina di minuti, poi coprite e lasciate lievitare per circa 1 ora e 30 minuti. Trascorso questo tempo, dovrete sgonfiare un pò l'impasto lavorandolo un pò e tagliarlo a pezzi di circa 90 grammi. E' giunto il momento di dare forma ai vostri panini.
Io devo dire,  preferisco che il pane all'olio abbia la classica forma a filoncino, perciò ho steso la pasta e ho ritagliato dei rettangoli che poi ho arrotolato su se stessi  premendo un pò, per intenderci, usandolo come fosse un mattarello, per allungarlo un pò.
Disponete i filoncini su una teglia ricoperta di carta da forno, e spennellateli con un pò d'acqua. Procedete coprendoli con un panno umido, per effettuare la seconda lievitazione, che sarà conclusa dopo un ora.
Un trucchetto per evitare che si asciughino troppo, è quello di accendere il forno e mettere al suo interno un pentolino con un pò d'acqua, servirà a mantenere la giusta umidità all'interno del forno.
Conclusa la lievitazione pennellate i filoncini con dell'olio di oliva e infornate a 220 gradi per 15 minuti, togliete poi il pentolino e proseguite la cottura a 190 gradi fino a che non otterrete la doratura che più vi piace.
Il risultato finale potete vederlo nella foto, si tratta di un pane piuttosto soffice con una crosticina croccante, che il secondo giorno sarà un pò più morbida, ma si conserva così per circa tre giorni (all'interno di un sacchettino di plastica) oppure potrete congelarli e poi scaldarli in forno...saranno ancora più buoni mangiati caldi caldi.
Come avrete visto tra gli ingredienti, io ho utilizzato la farina del Molino Rosignoli, quindi una farina di alta qualità, che gentilmente mi hanno inviata come campionatura per creare le mie ricette. Io ho utilizzato la Farina 0 per pizza e la farina Manitoba in egual misura, si tratta di farine di forza, ottenute dalla macinazione di grani di origini nazionali ed europei la prima, di grani americani e austriaci la seconda. Devo dire, che secondo me, dal mix di farine si ottiene sempre un risultato superiore, un miglioramento sul gusto. Per fare il pane infatti, a parer mio, si ha bisogno di una farina che sia capace di sostenere la doppia lievitazione. Nei miei tentativi in passato, non avevo mai dato importanza al tipo di farina che utilizzavo, per di più qualcuno mi aveva suggerito di utilizzare la farina 00, niente di più sbagliato, come vi cercherò di spiegare nei prossimi post, ogni farina ha un suo speciale utilizzo, ecco spiegati i miei fallimenti come panettiera!! Per fortuna che ora va molto meglio!!

venerdì 23 settembre 2011

ricettina contro le carenze di ferro

Chi vive dalle mie parti, conosce di certo il diaframma per le sue proprietà anti anemiche e ricostituenti.
Informandomi un po', ho scoperto, che dal punto di vista anatomico si tratta di una lamina muscolo-tendinea che separa il torace dall'addome, ed è il più importante muscolo respiratorio; dal punto di vista alimentare, fa parte di quel gruppo di tagli di carne più poveri, che vanno assolutamente rivalutati perché si prestano a ricette molto gustose, come questa per l'appunto. Mi raccomando, deve essere consumato subito, macellato fresco, chiedetelo al vostro macellaio di fiducia....io in questo caso cado in piedi...ihihih
Dalle mie parti, dicevo, è un classico il "consomé di diaframma", cioè un vero e proprio estratto di carne, preparato introducendo la carne tagliata a pezzettini piccoli, in un barattolo di vetro ben pulito, poi posto a bollire in una pentola con un pò d'acqua, per circa un ora e mezza se non due. Trascorso il tempo, lo si lascia raffreddare qualche minuto, per poi aprire il barattolo, togliere la carne e versare il brodo in una tazza. Tanti lo consumano così, ma io suggerisco di farlo raffreddare, in modo che il grasso si addensi e sia possibile eliminarlo. Vecchi ricordi di infanzia!!  Per le nostre mamme era proprio un toccasana, il brodo ottenuto, bevuto caldo, era la medicina perfetta contro i malanni invernali. Ricordo che mia mamma, per seguire la teoria "del non si butta via niente" metteva un filo d'olio e un pizzico di sale su quei pezzettini di carne, che nonostante avessero perso tutti i loro succhi non perdevano il loro sapore. E' un pezzo molto irrorato dal sangue, di conseguenza ha un gusto fortemente dolciastro, che io adoro, ma che non a tutti può piacere; ho perciò deciso di abbinarlo ad un'altra carne un pò più saporita, la pancetta di maiale, passando quindi da una ricetta in cui si "beve" il diaframma a una in cui invece lo si mangia.
Gli ingredienti sono diaframma, pancetta di maiale fresca o  a cubetti, cipolla, aglio e prezzemolo, olio extra vergine di oliva, sale e pepe.
Fate soffriggere, in un paio di cucchiai di olio, la cipolla e l'aglio tritati, aggiungete la pancetta tagliata a cubetti e fatela rosolare per benino. Una volta cotta la carne di maiale, aggiungete il diaframma tagliato a bocconcini, che dovrete saltare velocemente. Si tratta di una carne molto particolare, che dovrà cuocere in pochi minuti, altrimenti perderà tutto il succo e diventerà dura e stopposa.
Vedrete che vi tirerà proprio su, io da quando lo mangio una volta alla settimana, ho eliminato l'integratore di ferro che ero costretta ad assumere. Buon appetito!!
 Anche questa ricetta, per ottenere un risultato migliore, usufruisce della collaborazione con la ECOBIOSHOPPING, che gentilmente mi ha fornito una campionatura dei suoi prodotti. In questo caso ho utilizzato le posate di legno e un utile piatto in foglia di palma di Betel (vengono utilizzate le foglie cadute naturalmente a terra), che si adattano perfettamente alla semplicità di questo piatto, che fa un salto nel passato in tutti i suoi componenti, partendo dal recupero di un taglio di carne che viene rivalutato, per giungere all'uso di materiali naturali, che ci fanno comunque riflettere e ricordare i tempi in cui questa società era un pò meno consumistica. Vi suggerisco di dare un'occhiata al sito http://www.ecobioshopping.it/

Moussaka o Mussaca

..comunque lo vogliate chiamare, questa delizia è un piatto tipico della cucina greca. Si tratta di uno sformato di melanzane, con carne tritata e patate da cuocere al forno, guarnito con una spessa  copertura di besciamella gratinata. E' un piatto diffuso non solo nella penisola Greca, ma nei Balcani e comunque in Oriente, perciò esistono numerose varianti con zucchine ad esempio o con vari tipi di spezie.
Ieri era il primo giorno di autunno e mi sembrava la giornata adatta, un pò più fresca del solito, per preparare un piatto, non elaborato ma un pò impegnativo.
Beh che dire del risultato..ottimo!! A noi è piaciuto tanto, il confronto con l'originale purtroppo non posso farlo..non sono mai stata in Grecia, ma se nella preparazione ho commesso degli errori rispetto alla ricetta originale, posso dire che anche così non è venuto male.
Ritengo opportuno dire, che la ricetta che ho trovato io, fornisce le dosi per 4 porzioni, ma vi assicuro che pur essendo  un piatto unico è piuttosto abbondante, direi che si compone un piatto per 6 persone.
Ingredienti:
500 grammi di carne trita di suino
500 grammi di carne trita di pecora o agnello
1,5 kg di melanzane
150 grammi di pecorino grattugiato
100 grammi di grana padano grattugiato
500 grammi di pomodori
2 cipolle medie
500 grammi di patate
2 spicchi di aglio
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
1 bicchiere di vino rosso
4 cucchiai di olio extra vergine di oliva
sale e pepe q.b.
olio di semi per la frittura delle verdure
besciamella ( http://vanillachocolate-irene.blogspot.com/2011/09/besciamella.html )
Dopo questa lunga serie di ingredienti, passiamo ai semplici, ma numerosi, passaggi per preparare la Moussaka.
Iniziate lavando le melanzane e tagliandole a fette di circa 1/2 cm. di spessore. Disponete le fette all'interno di uno scolapasta e alternatele a strati con del sale grosso, che farà fuoriuscire l'acqua scura ed amara contenuta al loro interno. Attendete almeno un ora prima di sciacquarle e poi strizzarle bene. Stendetele ad asciugare sopra un canovaccio pulito, insieme alle patate che avrete pelato, tagliato a fette di mezzo centimetro di spessore e fatto bollire per circa 5 minuti.
Prepariamo adesso il ragù, mettendo in padella l'olio di oliva, la cipolla e l'aglio tritati finemente, aggiungete poi la carne trita che dovrete far dorare, metteteci il vino e lasciatelo evaporare, poi salate, pepate e aggiungete la cannella.
 Lasciate cuocere a fuoco delicato e poi aggiungetevi i pomodori, spellati e tagliati a pezzetti, coprite e lasciate cuocere per almeno un ora.
Pronte per la frittura di patate e melanzane? Il procedimento lo sapete tutte, l'unica accortezza che dovrete avere sarà quella di farle sgocciolare molto bene dall'olio, se non volete avere un fondo di olio nella teglia al momento di servirlo a tavola.
Iniziamo adesso, a comporre il nostro puzzle, assemblando i vari pezzi:
su una teglia che misuri all'incirca 25 cm.x40 cm. disponiamo su un unico strato tutte le patate, poi copriamole con uno strato di melanzane, uno di ragù e spolverate con 3 cucchiai del mix di formaggi. Procedete disponendo ancora uno strato di melanzane e uno di ragù.
Il formaggio restante dovrete dividerlo in due parti, una andrà mescolata alla besciamella e versata sullo strato di ragù, mentre la seconda parte andrà disposta come strato finale sulla besciamella, in modo che in forno possa dorare per benino.
Cuocere in forno pre-riscaldato alla temperatura di 180° per circa 40-45 minuti.
Ottimo piatto da servire caldo. 

giovedì 22 settembre 2011

Besciamella

Salsa classica, che più o meno tutte le casalinghe sanno fare. Spesso si va ad occhio e viene stupenda ogni volta che la si prepara. Altre invece con la misura "ad occhio" proprio non si trovano, per loro pubblico questo promemoria, semplice semplice.
Gli ingredienti sono: 1 litro di latte intero, 100 grammi di burro, 100 grammi di farina 00, sale e noce moscata a piacere.
Vi suggerisco di partire dallo scaldare il latte, senza però portarlo ad ebollizione. In una pentola far sciogliere il burro a fuoco dolce, poi aggiungere la farina setacciata e mescolare con una frusta o un cucchiaio di legno. Il composto dovrà colorirsi di un delicato nocciola, dopo di che dovrete aggiungere a filo, sempre mescolando, il latte tiepido. Far bollire qualche minuto sino a che si addensa. Una volta raggiunta la densità desiderata, togliete pure dal fuoco ed aggiungete, il sale fino e la noce moscata in polvere, in base ai vostri gusti.

sabato 17 settembre 2011

Barchette di patate e salsiccia

Piatto saporito e nutriente, le patate con la salsiccia, ma anche di facile realizzazione, anche per chi non adora particolarmente cucinare.
Ora vi darò tutti gli ingredienti, ma darvi le quantità mi viene davvero difficile, ma vi assicuro che l'occhio saprà inquadrare bene le dosi.
Ingredienti:
patate abbastanza grandi
salsiccia fresca
cubetti di Caciotta Kremina Inalpi 
1 uovo
poco latte
pane grattugiato 
pane raffermo
formaggio grattugiato
prezzemolo tritato
olio extravergine di oliva

Per preparare le deliziose barchette, dovrete innanzitutto, far bollire le patate con la loro buccia, in acqua salata per dieci minuti; poi lasciarle raffreddare leggermente e pelarle.
Nel frattempo preparate il ripieno, ponendo la salsiccia privata della pelle, in una ciotola a cui aggiungerete il pane raffermo ammollato nel latte e tutti gli altri ingredienti, compresa la Caciotta Kremina http://www.inalpi.it/)che vedrete si scioglierà a meraviglia dando il giusto tocco di sapore a questa ricetta. Amalgamate tutti gli ingredienti.
Adesso con un pratico scovolino, o con un semplice cucchiaino dovrete scavare l'interno delle patate (la polpa in eccesso potrete aggiungerla all'impasto di salsiccia, ma potrete metterle così a pezzi irregolari in teglia da cucinare insieme alle barchette, o usarle per una buona minestra di patate e verdure).
E' arrivato il momento di riempire le patate con il composto saporito, coprirle con un foglio di alluminio e cuocerle in forno caldo a 180° per 30 minuti. Se vi avanza del composto (come è successo a me) potete disporlo all'interno dei pirottini.
Trascorsa la mezzora, togliete la carta d'alluminio e irrorate con un filo d'olio, spolverate con pane e formaggio grattugiato e fate dorare.
Come potete vedere, dalla foto, ho servito in tavola le barchette con un piatto e posate in materiale biodegradabile. Non so voi, ma io spesso tento di risparmiare tempo, utilizzando in cucina degli utensili usa e getta, come piatti, bicchieri e posate ad esempio. Guardando un pò in giro ho visto che ne esistono di ogni genere, ma che principalmente si dividono in due categorie, in base al loro materiali, che possono essere plastici e o di origine naturale e quindi decisamente meno inquinanti. Ho provato allora i prodotti che gentilmente mi ha inviato la ECOBIOSHOPPING (http://www.ecobioshopping.it/e devo dire, che oltre a sentirmi bene con me stessa per aver rispettato l'ambiente, ero orgogliosa di portarli in tavola grazie al loro moderno design, in particolari quelli della foto sono dei piatti della linea elegance in polpa di cellulosa.

Allestimento in corso...

Buongiorno a tutti quanti voi, come vi ho già detto si riparte con le ricette, prima di ricominciare volevo rendervi partecipi di un idea che mi è venuta così per caso e che ha avuto un ottimo successo.
Quando ho aperto questo blog, mi sono ritrovata davanti alla possibilità di vendere gli spazi pubblicitari ai lati delle mie ricette, devo dire che la cosa era abbastanza intrigante, dal punto di vista economico, poi ci ho pensato bene e facendo due calcoli, sapendo bene, che per ricavarne qualche soldo, bisogna avere un certo numero di visite al giorno, ma soprattutto che così diventa veramente un' attività e avrei dovuto iscrivermi alla camera di commercio, per avere una partita iva, poi all'inps, per poi guadagnare due spiccioli e pagare un sacco di tasse...no no no non faceva per me.
Allora ho pensato di seguire comunque la mia passione per la cucina, ma trattandosi di un passatempo dispendioso per il mio portafoglio (...dimenticavo..anche per il mio fisico che inizia a chiedermi pietà...ahahahahhh) dato che faccio la casalinga...sapete che ho fatto??? Ho chiesto ad alcune ditte italiane, di prodotti alimentari e correlati, di darmi una mano. Ho proposto loro, di fornirmi una piccola campionatura dei  prodotti, in cambio io avrei scritto nelle mie ricette la marca degli ingredienti utilizzati. Si tratta di prodotti che io già utilizzavo e quindi ne conosco le ottime qualità, per questo vi suggerirò di utilizzarli nella realizzazione di tantissime ricette. Ed indovinate...in tante hanno accettato e mi hanno già inviato alcune cose.
Vi scrivo tutto questo, perchè ci tengo a farvi sapere e capire, che nonostante io inserisca i loghi delle aziende, oppure il nome all'interno della ricetta, questo blog avrà comunque il semplice scopo di dare svago, di essere ricreativo e non di certo lo scopo di lucro!
Inoltre sapete bene, che io consiglierò certi prodotti e non sarà di certo un "obbligo" utilizzarli.
Non ricevo da tali ditte nessun compenso in denaro, ma solo campionature dei prodotti, che utilizzo per fare le ricette.
Spero che questo, non dia problemi a voi che mi seguirete, ma se dovesse suscitare qualche domanda di chiarimento, sappiate che sono qui a vostra completa disposizione

venerdì 16 settembre 2011

Tutti hai posti di combattimento...avanti marsch!!!

Ah che meraviglia, è tornato settembre a mettere tutto in ordine, secondo me l' estate è una stagione perditiva, tutti i buoni propositi maturati durante l'inverno e, sopratutto la primavera, svaniscono nel nulla. A settembre, tutto torna al suo posto, ma sopratutto si ridefinisco i ruoli..l'asilo riprende e la mia bimba inizierà a fare la scolaretta, io tornerò ad essere la mamma che si, si occupa della casa, del marito e della figlia, ma tornerò ad essere una donna con i suoi spazi. Ebbene si! credo che la più soddisfatta, sia proprio io!! Io che, finalmente, prendo un pò di fiato e ricomincio a dedicarmi un pò a me stessa, alle mie passioni...la cucina e il ricamo...già mi vedo, seduta comodamente sul divano, a ricamare uno splendido lenzuolino, mentre pre-gusto la mia focaccia che cuoce nel forno...mmmhhhh quell' inebriante profumo di pane, che travolge chiunque, mi sembra già di sentirlo...
E allora..che squillino le trombe..rullino di tamburi.......si riparte con le ricette

martedì 7 giugno 2011

Pesto alla Irene

Non voglio neanche sapere quante ricette esistono, non al mondo, ma solo in liguria del pesto alla genovese, con patate, fagiolini e, mille altre varianti. Io vi darò la mia ricetta, quella che questa primavera ho rispolverato, come ogni primavera, usando il bel basilico cresciuto nei miei bei vasi del terrazzo. Si effettivamente, io non ho il pollice verde ma devo dire che seppur con delle manine delicate che rovinano qualunque essere vivente vegetale, con il basilico non me la cavo male. Sarà mica perchè non ha bisogno di nessuna cura particolare, sarà mica che cresce in un qualunque vaso su un balcone o un terrazzo, beh devo dire che mi prendo comunque il merito del fatto che sia venuto su davvero bene.
Io lo faccio in quantità e lo metto via nei barattolini ermetici e lo tengo fresco per tutta l'estate.
Ho però fatto la dose, per circa 50 grammi di basilico, in modo che se volete potete farlo sempre fresco.
Perchè pesto di Irene? Oltre che per il basilico    "coltivato  " da me, perchè io anzichè utilizzare i classici pinoli, utilizzo le noci che a parer mio danno quel sapore in più. Poi è il mio, ma secondo me di tante casalinghe della mia generazione, che vogliono rendere alcune ricette più veloci e pratiche, utilizzando per fare il pesto...( shhhhh....lo dico piano non vorrei ricevere una legnata alle spalle)....il mixer.
Ebbene si, nonostante faccia spesso il pesto, del mortaio a casa mia neanche l' ombra, ma vi dirò che se lo farete andare ad intermittenza dopo aver messo, contenitore e lame al fresco nel frigorifero, il basilico non si annerirà.
50 grammi di basilico
100 ml di olio evo
50 grammi di parmigiano
20 grammi di pecorino
2 spicchi d'aglio medi
15 grammi di noci sgusciate
1 pizzico di sale
Tritare aglio, basilico e pinoli, poi alternare formaggio e olio sino a raggiungere la cremosità ideale. Vi consiglio di salare alla fine, in modo da regolarvi in base alla sapidità dei formaggi.

Vitello tonnato

Estate = caldo = voglia di fresco = piatti freddi = vitello tonnato. Non so voi ma a me con l'arrivo del caldo, vien voglia di pasti freddi, e da un assocciazione di idee mi è venuto in mente un piatto davvero estivo.
Un piatto che ho mangiato pochissime volte, mia mamma non lo adorava evidentemente, perchè non credo l'abbia mai cucinato, che però a me non dispiace affatto e sempre per il discorso dell'essere carnivori ho provato a farlo e direi che oltre che buono è a dir poco pratico.
Pratico perchè se siete troppo impegnate, potrete facilmente organizzarvi in due tempi: prima preparare la carne per poi passare alla preparazione della salsa, perchè no anche il giorno dopo.
Per circa 600 grammi di carne vitello (vi suggerisco il girello o la nocetta)
avrete bisogno di una cipolla
una carota
una costa di sedano
2 spicchi d' aglio
6 filetti di acciughe
3 uova sode
4 cucchiai di olio evo
100 grammi di tonno sgocciolato
20 grammi di capperi 
due bicchieri di vino bianco
aceto balsamico
sale
e poi un pò di spezie: alloro, garofano, rosmarino, pepe
In una pentola dovrete mettere la carne, cipolla, sedano, carota tagliati in due o tre pezzi. Aggiungete sale,rosmarino, aglio pepe e chiodi di garofano e l' alloro. Poi ancora due cucchiai di olio extra vergine di oliva, il vino e coprite a filo con dell'acqua. Fate cuocere per circa 1 ora e mezza. Fate raffreddare la carne nel fondo di cottura, poi dovrete toglierla e filtrare il fondo di cottura che servirà per preparare la salsa.
In un mixer, mettete le uova sode, il tonno, metà dei capperi, le acciughe e se vi piace qualche goccia di aceto balsamico. Tritate il tutto alternando olio e fondo di cottura filtrato, sino ad ottenere una salsa densa.
Tagliate la carne in fettine sottili e se riuscite regolari, poi disponetele su un piatto da portata e coprite con la salsa al tonno e guarnite con qualche cappero.
Ottimo come piatto freddo al rientro dal mare!

Teste di champignon ripiene

Ecco l'antipasto sfizioso che cercavo, per una di queste calde sere d' estate. A volte cerchiamo e ricerchiamo, senza trovare niente di semplice e allo stesso tempo saporito, con questa ricetta troviamo un giusto compromesso.
Gli ingredienti per 8 persone sono:
8 funghi champignon grandi
2 spicchi d'aglio
1 mestolo di brodo
2 cucchiai di olio evo
40 grammi di pan grattato
30 grammi di formaggio grattugiato
sale q.b.
pepe q.b.
2 cucchiai di prezzemolo fresco tritato
Lavare i funghi (so che in tanti non li lavano ma io vado contro corrente!!) e asciugarli delicatamente, poi staccare il gambo dalle teste, senza rompere il cappello.
 Grattare i gambi con la lama di un coltello e tritarli finemente. Ora, in una padella fate soffrigere l'aglio e aggiungete i funghi tritati e fateli rosolare per circa 5 minuti. A fine cottura aggiustate di sale, pepe e aggiungete il prezzemolo. Lasciar raffreddare qualche minuto e trasferite il tutto in una ciotola, aggiungetevi ora, il pane, il formaggio e un pò di brodo. Quest'ultimo aggiungetelo piano piano,infatti la quantità è relativa, avendo l'accortezza di amalgamarlo bene al composto. Dovrete ottenere una crema densa, ma cremosa, non troppo liquida.
Passiamo, ora, a spellare le teste dei funghi, per poi disporli su una teglia coperta con la carta da forno. Riempire le teste con l'impasto, precedentemente preparato, poi irroratele con un filo d'olio e passate in forno caldo per 20/25 minuti a 180 gradi.

Stella di cocco!

Ed eccomi ancora una volta, a provare un dolce al cocco. Pensare che fino a qualche anno fa, odiavo il cocco, invece ora lo adoro! Gli anni passano, si cambia, anzi quasi tutto cambia e quindi spesso anche i gusti.
Ho cercato sul web qualche ricettina di una torta soffice al cocco, devo dire che c'è ne sono davvero tante, tutte molto simili alla torta allo yogurt, ma alla fine ne ho scelto una che anzichè, yogurt e olio, prevedeva latte e burro....è venuta perfetta per i miei gusti,leggermente dorata fuori e morbidissima dentro e con quella dose di umidità ideale. Dai dalla foto non sembra male, che dite?...provatela!!
Ora vi dò subito gli ingredienti:
4 uova
200 grammi di farina 00
200 grammi di cocco disidratato
200 grammi di zucchero semolato
100 grammi di burro fuso
1 bustina di lievito per dolci
200 ml di latte
Ed eccoci con tutti gli ingredienti pronti a fare l'impasto.
In una ciotola, aiutandovi con delle fruste elettriche, montate le uova e lo zucchero sino ad avere un composto bianco spumoso, a cui dovrete, successivamente aggiungere, il burro fuso che avrete lasciato raffreddare. Poi sarà il momento di aggiungere, la farina, il cocco, il lievito sciolto nel latte.
Amalgamate bene tutti gli ingredienti, poi sistemate in una teglia di 26 cm. di diametro e livellate in superficie (volendo potete aggiungervi qualche cucchiaiata di nutella...una goduria...).
cuocete in forno caldo per 40' a 180 gradi.
Fate riposare un attimo prima di sformarla.
Se siete golosi, o avete voglia di un pò di cioccolato potete distribuire, sulla torta ancora calda, un pò di nutella e poi, una volta fredda, spolverare con un pò di cocco disidratato. Aggiungerete bontà alla bontà!

sabato 21 maggio 2011

Tacchino al latte

Ecco venir fuori di nuovo il mio amore per le spezie, e vi dirò è una passione che ho trasmesso a mio marito e anche alla mia bimba....evvaiiiiii così posso preparare tanti piatti deliziosi!!!
Per preparare questo piatto abbiamo bisogno di petto di tacchino a fette, latte, farina 00, cipolla,olio extravergine di oliva, sale e curcuma. La spezia che si ricava dalla curcuma viene utilizzata soprattutto nel sud dell' Asia e dell' India, viene anche chiamata Zafferano delle Indie; si tratta di una spezia di colore giallo dorato, utilizzata tantissimo da questi popoli che sfruttano le sue sostanze antitumorali, antinfiammatorie e antiossidanti....ha tante altre qualità perciò usiamola anche noi, così ne avremo di certo dei benefici.
Ritornando alla ricetta, solitamente per prima cosa io infarino le fettine di carne. Poi trito la cipolla e la faccio soffriggere leggermente in un pochino d'olio, in una padella antiaderente, poi aggiungo le scaloppine e le faccio rosolare da ambo le parti, stando attenta a non far bruciare la cipolla. Conclusa la rosolatura, copro il tutto con del latte tiepido, al quale aggiungo un pizzico di sale e un bel cucchiaino di curcuma. Copro e lascio cuocere per una decina di minuti a fuoco basso, stando attenta ogni tanto a girare le fettine, in modo che non si attacchino al tegame. Il tempo di cottura è breve, ma necessario anche a far addensare la salsa.
Direi che accompagnando questo piatto con un pò di pane carasau e un bicchiere di cannonau abbiamo ottenuto un ottima cena.

Ravioli di formaggio

La Sardegna, la mia Terra, ricca di profumi e sapori straordinari, con una cucina piena di tradizioni tramandate da madre in figlia...e a una di queste ricette mi ispiro quando preparo i miei ravioli. Pensare di fare i ravioli in casa, mette un pò di nostalgia quando si è lontani, perchè si tratta di quel pasto ricco della domenica accompagnato da un delizioso ragù di carne o salsiccia che scalda il cuore. Ma mi piace preparali proprio per rievocare splendidi ricordi.
Partiamo dalla preparazione della pasta:
500 grammi di semolato rimacinato fine
3 uova
acqua tiepida quanto basta a fare un panetto compatto e liscio
sale q.b.
Premetto che le uova, non sempre vengono utilizzate per fare la pasta, potrete infatti usare solo farina acqua e sale. Disponete la farina a fontana,  ponetevi al centro le uova e iniziate ad impastare aggiungendo poca alla volta l' acqua tiepida salata. Lavorate la pasta sino ad ottenere un impasto liscio e compatto. Fate riposare la pasta qualche minuto coperta da un canovaccio.
Gli ingredienti per il ripieno sono:
500 grammi di formaggio fresco acidulo di pecora
200 grammi di spinaci o bietola lessati
2 tuorli 
un bel pizzico di sale
un cucchiaio di farina
Preparate il ripieno, grattuggiando il formaggio e mescolandolo a tutti gli altri ingredienti, formando un composto compatto che dividerete in piccole noci.
Con la classica macchinetta di nonna papera, stendete la pasta in sfoglie sottili. Adesso, l'ideale sarebbe utilizzare un raviolatore, che vi renderebbe più facile il lavoro, se invece non lo avete in casa non disperate riuscirete a farli ugualmente ma dovrete armarvi di un pò più di pazienza.
Quindi fare una sfoglia e adagiarvi al centro una noce di formaggio, poi coprire con un altra sfoglia, stando attente a non lasciare aria all'interno del raviolo, che altrimenti rischierebbe di rompersi in cottura. Rifilare i singoli ravioli con una rotella dentata. Se volete utilizzarli freschi vi consiglio di adagirli su dei canovacci infarinati, se no potete disporli su dei piatti per conservarli in congelatore per qualche settimana; mentre in frigo vi suggerisco di conservarli per non più di tre giorni, ben coperti, in modo che la pasta con il freddo non secchi troppo e si spacchi.
Cuocerli in abbondante acqua salata, se sono freschi qualche istante cioè sino a che non vengono a galla, poi scolarli per bene con un mestolo forato e condire. Se li avete congelati, potrete metterli a cuocere così quando l'acqua arriva a bollore, quando risalgono a galla dovrete solo aspettare qualche minuto prima di scolarli.
Potete condirli con una grande varietà di sughi e ragù, sia bianchi che al pomodoro, sia solo con del pomodoro fresco  che accompagnato con della buona carne, salsiccia, funghi, in ogni caso saranno un vero successo.

Calzoni...ma che bontà

I calzoni, perfetta variante della pizza, un tenero ma allo stesso tempo croccante abbraccio, intorno ad uno sfizioso ripieno.
Buoni quelli che prendiamo pronti in pizzeria...ma devo dire che questi sono davvero buoni, non hanno niente da invidiare, anzi...
Devo dire che potrete fare, indistintamente, calzoni da cuocere in forno o panzerotti da friggere, ma per questi ultimi vi posterò presto un' altra ricetta datami da una amica siciliana....e loro hanno davvero tanto da insegnarci su queste specialità...favolosa è la rosticceria siciliana.
Su dai prepariamo questo impasto:
400 grammi di farina 0
120 ml di acqua
120 ml di latte
25 grammi di burro
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di zucchero
1 tuorlo d' uovo
1 albume
1/2 cubetto di lievito di birra fresco
1 cucchiaio di fiocchi di patate
per il ripieno si può scegliere ciò che più piace, io suggerirei pomodoro, mozzarella (sgocciolata), poi capperi o funghetti o prosciutto cotto, provola, mortadella, ma anche verdure grigliate, carne trita....mmmhhhh tante sfiziosità!!
In una ciotolina mescolare acqua, latte, lievito e zucchero e far riposare per circa 10 minuti ben coperto; nel mentre setacciare fiocchi di paatte e farina insieme in una ciotola capiente e versarvi i liquidi e impastare bene, poi aggiungere il tuorlo e impastare sino a completo assorbimento. Poi aggiungere il sale ed infine il burro, impastare ancora un pò e poi far lievitare nella ciotola coperta per circa 1 ora e tre quarti.
Nel frattempo potrete preparare tutti gli ingredienti.
Ora è il momento di stendere la pasta. Io con questo impasto faccio 7 calzoni di media grandezza. Quindi stendere i dischi di pasta, adagiarvi il ripieno e richiuderli su se stessi, creando una mezza luna,  dando attenzione a non lasciare aria all'interno, ma avendo anche l'accortezza di non far fuoriuscire il ripieno. Poi rifilare i bordi con una rotella dentata. Adagiarli ben distanziati su una teglia ricoperta da carta da forno.
Cuocere in forno caldo a 200° per circa venti minuti.

Crostata di frutta

Ecco una ricetta perfetta per questa stagione. A chi non piacciono le fragole???? é strano che non piacciano, ma se così fosse, ovviamente esistono mille varianti. Ho già postato una ricetta della frolla, ma a dire il vero ne uso diverse in base al tipo di farcitura; per quella alla frutta mi piace una sfoglia sottile che sia bassa e friabile anche una volta farcita.
Ecco quindi gli ingredienti per la frolla:
260 grammi di farina
140 grammi di burro
3 tuorli
120 grammi di zucchero semolato
1 pizzico di sale
la scorza grattugiata di un limone
frutta per la decorazione a piacere
crema pasticciera
gelatina per lucidare la frutta
burro e farina per la spianatoia e lo stampo, fagioli secchi per la cottura
Disporre la farina in una terrina, aggiungervi il sale e quindi setacciatela sulla spianatoia. Fate una fontana e adagiate al centro il burro a tocchetti (che avrete fatto ammorbidire almeno un paio d'ore a temperatura ambiente). Sgranare farina e burro fino ad ottenere un composto sabbioso, si devono ottenere dei pezzetti simili a delle briciole. Ricreare una fontana e disporvi al centro lo zucchero, la scorza del limone e i tuorli. Amalgamate velocemente, senza riscaldarli, tutti gli ingredienti fino a formare un panetto, che dovrete riporre ben coperto con della pellicola, a riposare in frigorifero per almeno mezzora.
Il riposo al freddo è necessario, anzi indispensabile, per ottenere un impasto che non sia elastico e che dopo la cottura risulti ben friabile.
Trascorso il periodo di riposo, stenderlo su un piano ben infarinato, ad uno spessore di 4/5 mm.
Ungere uno stampo da crostata con un velo di burro e poi infarinarlo leggermente, quindi appoggiare delicatamente il disco di pasta all'interno dello stampo, facendolo risalire sulle pareti e premendo il fondo per farlo aderire bene allo stampo. Appiattire bene con le dita i bordi.
Ritagliare un disco di carta da forno grande quanto la base dello stampo e adagiarvi su i fagioli secchi. Adesso porre in forno a 190 gradi per circa 20 minuti, o comunque, sino a che la superficie non assume un colore dorato. Dopodichè eliminare i fagioli secchi e la carta da forno e riporre in forno per ancora 5 minuti.
Terminata la cottura togliere lo stampo dal forno e farlo riposare per una decina di minuti prima di sformarlo e farla continuare a raffreddare su una gratella. 
Decorate la superficie con la crema pasticciera. Tagliate, ora, la frutta a fettine, io ho scelto fragole e banana, ma voi potete scegliere quella che più vi piace.
Lucidate la frutta con la gelatina e via con l'assaggio....

venerdì 20 maggio 2011

Risotto agli spinaci

Non so se i vostri bimbi mangiano di tutto, la mia piccola peste odia la verdura, perciò me le invento tutte. Qualche volta azzecco la ricetta, come in questo caso, così riesco a farle mangiare qualcosa senza che saltino i nervi a tutti. Non è un piatto che colpisce a guardarlo, ma non è per niente male.
Ingredientiper circa 4 persone:
300 grammi di riso
200 grammi di spinaci
1 cipolla piccola
50 grammi di gorgonzola
due cucchiai di parmigiano regiano grattuggiato
brodo
olio extra vergine di oliva
sale
Sbollentare gli spinaci e poi farli saltare in padella, con la cipolla tritata e un paio di cucchiai di olio. Aggiungervi il riso e farlo tostare per qualche minuto, versare un mestolo di brodo e portare a cottura. Aggiungervi il brodo un pò alla volta man mano che verrà assorbito.
A qualche minuto dal termine della cottura, tagliare il gorgonzola a pezzetti, dopo averlo privato della crosta, e farlo sciogliere nel riso. Condire con il parmigiano e servire ben caldo

Pollo croccante

Apro questo blog scusandomi per le mie foto pessime! So bene di essere una scarsissima fotografa :-((  ma non mi piace pubblicare le ricette senza le foto, anche se vi annuncio ufficialmente che inevitabilmente accadrà di non averne di quanto meno presentabili. ahahahahahahh
E ora via ad una nuova ricettina semplice semplice, ma sopratutto senza dosi...si si una di quelle ricette fatte per sperimentare qualcosa di nuovo e che ogni volta che si ripete è sempre diversa...ma per il mio palato speciale.
Tutto è nato dal fatto che in casa mia, il pollo, non è tra gli alimenti preferiti, ma ogni tanto bisognerà pur mangiarlo....mi ritrovavo in frigo un petto di pollo fatto a fette e non sapevo come cucinarlo, ma la solita cotoletta non mi andava proprio. Do quindi un occhiata in giro e scelgo i seguenti ingredienti:
Petto di pollo a fette non troppo sottili
formaggio grattugiato
pane grattugiato
olio di oliva
churry
sale
Praticamente preparo un misto grattugiati di pane, formaggio,churry e sale e procedo all' impanatura, ma anzichè passare le fettine nell'uovo, le passo nell'olio di oliva e le faccio sgocciolare un pò e poi dritte dritte nel composto grattugiato. Metto tutto in una teglia e poi metto in forno caldo a 200 gradi per circa 20 minuti, o comunque fino a doratura. Io adoro il churry, ma potrete scegliere anche un altra spezia o anche del prezzemolo tritato fresco, vi assicuro sono buonissime ugualmente.

venerdì 29 aprile 2011

Panini per i golosi

....mmmhhhh che bontà questi panini, solo a scrivere la ricetta ho l'acquolina in bocca! Si tratta di quei panini che si adattano a mille condimenti...ad essere farciti con mille delizie dolci e salate...a quelle salse tipo maionese e ketchup che ad ogni morso trasbordano fuori!!! Il panino in sè, è semplice e neanche tanto ricco di grassi, ma fa venire in mente uno di quei piatti con cui farsi davvero del male...ahahahahahh...quindi si al panino!! Ma mettete un freno al palato che già così non resterà deluso.
Ingredienti:
250 gr di farina 00
250 gr di farina manitoba

40 gr di burro
300 ml di latte
20 gr di zucchero
10 gr di sale
1/2 cucchiaino di miele
latte per spennellare e semi di sesamo

In un pentolino intiepidire il latte e sciogliervi il miele e il lievito, lasciarli riposare per circa 10/15 minuti.
Setacciare le due farine e aggiungendovi poco alla volta il latte iniziare ad impastare. Aggiungervi poi lo zucchero semolato, il sale ed il burro ed impastare bene sino ad avere un impasto morbido ed elastico.
Lasciare lievitare coperto per circa 1 ora e mezza, poi riprendere l'impasto e sgonfiarlo un pò e fare le pieghe caratteristiche del pane (prima o poi farò un post fotografando passo passo le pieghe del pane).
Le avete mai fatte? Praticamente vi ritrovate con l'impasto un pò appiattito di forma circolare, dovrete allungare un pò questo cerchio e ripiegare la punta che si verrà a creare verso il centro,così facendo avrete creato alla vostra sinistra una nuova punta che dovrete ripiegare ancora verso il centro, proseguite così sino a completare l'intero cerchio. Vi sembrerà difficile ora nel leggere il procedimento ma vi assicuro che quando vi ritroverete a farlo sarà più facile di quanto immaginiate. L'impasto che avrà nuovamente una forma circolare, dovrà riposare per 20' per poi essere ripreso e tagliato a pezzi di circa 90 gr ma se volete abbondare anche 120 gr vanno bene.
Una volta formati, i panini, dovranno fare una seconda lievitazione, vi consiglio perciò di disporli già su una teglia ricoperta con la carta da forno. Mi raccomando ben distanziati perchè con la seconda lievitazione e poi in cottura, aumenteranno ancora di volume.
 Pennellare con un pò di latte tiepido e spolverare con i semi di sesamo, farli lievitare per ancora un ora, infine infornare a forno preriscaldato e cuocere a 190° sino a doratura.
Buon appetito!!

pennette al salmone

Un piatto veloce, semplice ma gustoso e di sicura riuscita. Io lo faccio così come da ricetta ma in estate per renderlo un piatto un pò più fresco ci aggiungo dei pomodorini tagliati a spicchi.
Ingredienti per quattro persone:
400 grammi di pennette rigate
200 grammi di salmone affumicato
erba cipollina
prezzemolo
panna al salmone
burro


Nel frattempo che preparate il condimento, mettere a bollire l'acqua ,poco salata, per cuocere le pennette. Sciogliere il burro e farci soffriggere leggermente un pò di cipolla o l'erba cipollina. Aggiungere il salmone tagliato a pezzettini e lasciar cuocere pochi minuti, aggiungervi poi la panna e a fuoco spento il prezzemolo fresco tritato.
Scolate la pasta al dente e mantecate con la salsa precedentemente preparata.

Risotto fave piselli e pecorino

Ed ora una ricetta di stagione, tra poco inizieranno le prime raccolte di favette e piselli con i quali è possibile fare degli ottimi primi e non solo dei contorni.
Io purtroppo non posso mangiare le fave, ho detto purtroppo, ma non avendole mai assaggiate, non so dirvi se davvero mi perdo qualcosa di davvero delizioso....voi che dite?
Comunque devo dire che la versione con i soli piselli non è male comunque.
Ecco gli ingredienti per circa 4 persone:
250 grammi di riso
100 grammi di piselli già sgranati 
100 grammi di fave già sgranate
1 scalogno
50 grammi di formaggio tra pecorino e parmigiano
1/2 bicchiere di vino bianco
brodo di verdure
olio evo
sale e pepe

Sbollentare piselli e fave, in acqua bollente salata per circa 3 minuti. Tritare lo scalogno e farlo soffriggere, a fuoco piuttosto basso, in 2 o 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva. Unire il riso e farlo tostare per alcuni minuti, poi bagnare con il vino bianco e lasciare evaporare. Aggiungere il brodo poco alla volta, mano a mano che viene assorbito, e unire a metà cottura fave e piselli.
A cottura ultimata, lontano dal fuoco, mantecare con una noce di burro e una manciata di parmigiano e servire con qualche scaglia di pecorino.

La parigina

Ecco qua una variante della pizza che io amo: La parigina. Cos'è direte voi, una pizza o un calzone?  Non saprei come definirla, perchè effettivamente ha due basi di pasta, una di pasta per pizza e una base di pasta sfoglia.
Ingredienti:
base per pizza
1 rotolo di pasta sfoglia
400 grammi di pomodori pelati ben sgocciolati e frullati
150 grammi di prosciutto cotto
300 grammi di provola asciutta o mozzarella ben sgocciolata
olio evo
sale e pepe
Prepariamo per prima cosa la base per la pizza, ecco la mia ricetta base, http://vanillachocolate-irene.blogspot.com/2011/04/la-pizza.html.
Lasciate lievitare la pasta per almeno due ore, stendetela poi su una teglia oleata e lasciatela lievitare ancora sino a che il forno non sarà ben caldo. Dopodiché stendete sulla pasta una parte dei pelati conditi con olio, sale e pepe, proseguite poi con uno strato di cotto e uno di provola o mozzarella, poi distribuite il resto del sugo e coprite con la sfoglia bucherellata e chiudete bene i bordi così da non far fuoriuscire durante la cottura il ripieno.
Spennellate la pasta sfoglia con un tuorlo leggermente sbattuto, cuocete a 200° per 30'/35' circa.
Se dovesse la pasta colorarsi un pò troppo, potete coprirla con un foglio di carta alluminio e fare proseguire la cottura.
A cottura ultimata, lasciar raffreddare qualche minuto e poi tagliare a fette e servire.

giovedì 28 aprile 2011

La Pizza

La Pizza. Si sentono tante di quelle ricette in giro, con mille varianti che c'è da impazzire. Devo dire che fino a qualche tempo fa, era per me una montagna insormontabile, veramente, sempre un fallimento. In base al disastro  ottenuto davo le colpe alla fretta nel fare l'impasto o al cattivo forno...beh non mi sono persa d' animo e guardandomi in giro nel web sono stata ricompensata e ho trovato un paio di ricette, che pubblicherò sicuramente, perchè finalmente ho ottenuto degli ottimi risultati.
Iniziamo con una ricetta classica sia negli ingredienti, che nel procedimento, ma non per questo meno buona.
Ingredienti:
700 grammi di farina 
1 cubetto di lievito di birra fresco
50 grammi di olio di oliva
sale circa 10 grammi
200 ml di acqua tiepida
150 ml di latte 
per condire la pizza della foto ho utilizzato passata di pomodoro, mozzarella fresca e prosciutto crudo.
Impastare la farina con gli altri ingredienti, dopo aver fatto sciogliere il lievito nell' acqua tiepida.
Lavorare bene l' impasto e far lievitare per almeno due ore. Dopo di che stendere la pasta  e condire con tutto ciò che più vi piace.
Cuocere in forno preriscaldato, a 250 gradi ventilato, per almeno 15 minuti (dipende dal forno) e comunque sino a cottura e croccantezza desiderata.

Seadas

Ho detto già in un post precedente che cibo e amore camminano sulla stessa strada, in questo caso parlo dell'amore per la mia terra, la Sardegna, un isola, un paradiso.
Pubblicherò spesso ricette caratteristiche, perchè ci sono dei piatti davvero favolosi. Oggi è il turno delle Seadas, un dolce per tradizione, ma che in casa mia diventa, accompagnata da una buona insalata, un vero pasto completo.
Partiamo dalla scelta del formaggio, la ricetta originale prevede l'utilizzo di un  pecorino sardo freschissimo che è lasciato inacidire per un paio di giorni. Ma devo dire che vi sono delle varianti con le quali si ottiene comunque un ottimo risultato, vi suggerisco in alternativa, di usare un formaggio vaccino fresco o anche la provola fresca.
Ingredienti per la pasta:
500 gr di semola rimacinata del Molino Chiavazza http://www.molinochiavazza.it/
3 uova intere
poco meno di mezzo bicchiere d'acqua tiepida
2 cucchiai rasi di strutto
un pizzico di sale
Ingredienti per il ripieno:
500 gr di formaggio freschissimo
la scorza gratuggiata di mezzo limone
un pizzico di sale
un cucchiaio di farina
Impastare la farina con le uova,poi aggiungere poca alla volta l'acqua tiepida in cui avrete fatto sciogliere il sale. Aggiungere poi lo strutto e lavorare fino al suo completo assorbimento. Diciamo che sulla quantità dello strutto si va un pò a gusto, infatti non è un ingrediente indispensabile ma rende la pasta friabile e a me piace, preferisco mangiarle una volta ogni tanto, ma saporite. Coprite la pasta con un telo e lasciatela riposare qualche minuto. Nel frattempo preparate il ripieno: gratuggiate il formaggio e mescolatelo alla scorza del limone, alla farina e al pizzico di sale.
Adesso si può iniziare a stendere la pasta, creando due dischi di almeno quindici centimetri di diametro, io a volte faccio anche venti/ventidue, ma diciamo che qui potete davvero scegliere voi la grandezza, l'importante è che una volta che vi adagiate il formaggio,  nei bordi avanzi un centimetro e mezzo di pasta indispensabili, dopo la sovrapposizione del secondo disco, per una chiusura corretta. Sigillate bene i dischi e poi ritagliateli con una rotellina taglia-pasta dentellata.

Friggete le seadas in olio ben caldo (io uso quello di semi), ma non troppo la pasta deve cuocere ma non bruciare; giratele solo quando vi rendete conto che la base è ben cotta. Scolatele su carta assorbente e servitele ben calde cosparse di zucchero o miele.
Un ringraziamento al Molino Chiavazza che a voluto dare un contributo alla realizzazione di questa ricetta, fornendomi la semola rimacinata, una farina a grana fina che mi ha permesso di ottenere una pasta omogenea ed elastica adatta alla prepazione delle Seadas.

martedì 19 aprile 2011

tasca di vitello ripieno

Dopo le ricettine dei dolci, ecco un' altra passione della mia famiglia: la Carne, con la C maiuscola, perchè grazie al lavoro di mio marito (macellaio) abbiamo sempre a disposizione ottima carne. A tanti la carne non piace perchè secondo me cucinano sempre la solita fettina o il classico arrosto al forno.
Questa che vi illustro adesso, secondo me, verrà apprezzata anche da chi non adora la carne, perchè preparata così diventa un piatto gustoso. E' un piatto che potrete mangiare spesso, durante la stagione dei piselli ma che volendo potrete preparare tutto l'anno utilizzando quelli surgelati.
Provatelo è davvero buono, magari accompagnato da delle calde patate lessate, oppure in modo più ricco e fantasioso da una salsa.
Ingredienti:
600 grammi di spinacino di vitello tagliato a tasca
800 grammi di piselli
120 grammi di prosciutto cotto tagliato a listarelle
100 grammi di ricotta
60 grammi di parmiggiano grattugiato
40 grammi di burro
1 uovo
3 cucchiai di olio evo
1/2 mezzo bicchiere di vino bianco
1 bicchiere di brodo
prezzemolo, rosmarino e salvia
sale e pepe

Prima di tutto lessare i piselli in acqua bollente e leggermente salata.
In una ciotola amalgamare i seguenti ingredienti: la ricotta, l'uovo, il parmigiano, un pizzico di sale e di pepe ed il prezzemolo. Aggiungete poi i piselli ed il cotto e farcite la tasca. Ora bisogna passare alla chiusura, l'ideale sarebbe cucirlo, ma vi assicuro che vanno bene anche gli stuzzicadenti che impediranno al ripieno di fuoriuscire durante la cottura.
In una pentola rosolate la carne con il burro, l'olio e gli aromi, poi bagnatela con il vino e sfumare. Salate e pepate e infornate a 190°C per 25'.Bagnate con il brodo e cuocete ancora 20 minuti circa.
Sfornate e una volta intiepidito, tagliate lo spinacino a fette e, servite accompagnato anche da un ottimo purè di patate.